Passata la sbornia da writing, listening e compagnia bella si va avanti. Hai tutti gli indirizzi e-mail degli pseudo-amici intercontinentali a cui hai promesso di “keep in touch“, ma non ci credi poi tanto.
Se è già difficile mantenere i contatti con i pochi connazionali decenti conosciuti all’estero, figuriamoci quant’è faticoso metter su dei convenevoli in inglese. Poi è un circolo vizioso: tu non hai voglia di fare il primo passo ma la casella di posta langue e quindi la cosa è reciproca.
Due settimane passate a improve una lingua straniera, per poi tornare alla solita vita fatta di analfabeti che a malapena conoscono l’italiano. In fondo viaggiare racchiude la più grande fregatura dei nostri tempi: l’illusione che qualcosa cambi solo perché cambiano gli scenari. Il solo vantaggio che ti resta è tornare alla vita di sempre scoprendo che ti fa stare più tranquillo. That’s all.